Buongiorno, vi chiedo un consiglio. Un mio amico ha la casa di famiglia da vendere. Suo fratello ha trovato degli acquirenti cinesi che vogliono comprarla ma vogliono pagare una parte in contanti cosicchè si dovrà denunciare in atto un valore inferiore...per me è riciclaggio... ditemo la vostra per favore
DANIELA FASOLO posted a status
16 Mar, 2020
Commenti
Buongiorno Daniela al 2016 (decreto-Bersani) è stato introdotto negli atti di compravendita il sistema di dichiarazione prezzo-valore sul quale si calcolano le rispettive imposte per la compravendita con vantaggio reciproco per l'acquirente ed il venditore. Nello specifico per la compravendita d'immobili residenziali tra privati, l'acquirente dichiara il reale corrispettivo della compravendita e la provenienza del denaro utilizzato e versa le imposte di registro calcolate sul valore fiscale mentre il venditore riceve il denaro sul proprio conto corrente senza ulteriori problematiche di controllo delle sue giacenze. Se nell'iter della compravendita è interessato un mediatore esso è co-responsabile delle dichiarazioni dei versamenti della identificazione del cliente ai fini delle leggi sull'antiriciclaggio ed a seconda dell'itinere dell'acquisto, del versamento delle imposte di registro. Scusami per qualche imprecisione ma la materia è abbastanza vasta, il mio consiglio se i presupposti sono questi è di non cominciare alcun rapporto consulenziale con questi clienti.
Buongiorno, come tutti ben sappiamo, i pagamenti devono essere tracciati e indicati in atto.
Il percepire delle somme in contanti (non tracciate), dichiarando in atto un prezzo di compravendita inferiore al reale, configura di per sé avasione fiscale, per la quale il venditore è corresponsabile.
L'esistenza di riciclaggio dipende dalla natura dei fondi che vengono impiegati, siano essi ufficiali (infatti siamo obbligati a mettere in atto le verifiche antiriclaggio anche relativamente ai trasferimenti tracciati), o non lo siano.
Buongiorno, come tutti ben sappiamo, i pagamenti devono essere tracciati e indicati in atto.
Il percepire delle somme in contanti (non tracciate), dichiarando in atto un prezzo di compravendita inferiore al reale, configura di per sé avasione fiscale, per la quale il venditore è corresponsabile.
L'esistenza di riciclaggio dipende dalla natura dei fondi che vengono impiegati, siano essi ufficiali (infatti siamo obbligati a mettere in atto le verifiche antiriclaggio anche relativamente ai trasferimenti tracciati), o non lo siano.
Indipendentemente dalla nazionalità degli acquirenti, e/o da chi abbia trovato l'acquirente. Ogni passaggio di denaro nella compravendita deve essere tracciato.
Divieto assoluto di contanti.
Personalemnete sconsiglerei una vendita in tal senso, il venditore potrebbe essere cionvolto, sia che si tratti di riciclaggio, che di evasione fiscale se non altro di ancora peggio.
Senza contare che chi vende poi non potrebbe utilizzare facilmente tali proventi.
Indipendentemente dalla nazionalità degli acquirenti, e/o da chi abbia trovato l'acquirente. Ogni passaggio di denaro nella compravendita deve essere tracciato.
Divieto assoluto di contanti.
Personalemnete sconsiglerei una vendita in tal senso, il venditore potrebbe essere cionvolto, sia che si tratti di riciclaggio, che di evasione fiscale se non altro di ancora peggio.
Senza contare che chi vende poi non potrebbe utilizzare facilmente tali proventi.