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Commenti

  • A me sembra che alla fine siamo ben poco tutelati. Diversi anni fa avevo un incarico in esclusiva, la richiesta era percepita un pó alta, ho portato dei clienti che si erano innamorati dell'immobile, firmato il foglio di visita, loro volevano fare una proposta ad un prezzo che in quel momento il proprietario non avrebbe mai accettato, quindi non ho preso nessuna proposta.

    Dopo alcuni mesi mi é scaduto l'incarico, il proprietario me lo ha rinnovato ma questa volta senza esclusiva. Naturalmente hanno cominciato a lavorarci altre agenzie e una di queste ha raccolto la proposta dei miei clienti al prezzo che avevano proposto a me mesi prima. Risultato : appartamento venduto al prezzo proposto,il proprietario si era finalmente convinto che quello era il suo prezzo, dopo tutte le analisi di mercato che gli avevo mostrato.

    L'azienda per cui lavoravo ha messo tutto in mano al legale, purtroppo però senza ottenere nulla, proprio per i motivi che sono esplicitati nella sentenza: é necessario ma non è sufficiente mettere in relazione le parti per maturare il diritto alle provvigioni, bisogna anche dimostrare il nesso causale tra intermediazione e conclusione del l'affare.

    Quindi Sergio, molto prima della sentenza, io l'ho sperimentato sulla mia pelle e credimi, mi fa ancora male. 

  • Mi sembra che l'articolo non abbia per nulla colto il senso della sentenza, che invece tutela il lavoro del mediatore scavalcato dai furbetti! Il ricorso in Cassazione è stato accolto ed è stata rigettata la sentenza della Corte d'Appello di Venezia che in secondo grado aveva dato ragione ai Clienti "furbetti dello scavalco".

    • Bene e le provvigioni gliele hanno pagate?

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