Agenti immobiliari abusivi perché senza titolo di studio: una soluzione costruttiva è necessaria.

di Federico Bertolina 

L'accesso alla professione di agente d'affari in mediazione immobiliare è uno degli argomenti più delicati di questa importante categoria.

Coloro che hanno iniziato l'attività dopo il 2001, oltre a dover superare un corso di preparazione obbligatorio e un esame abilitante presso la Camera di Commercio, devono essere in possesso di un diploma di scuola secondaria di secondo grado.

Questo requisito, il titolo di studio superiore, è stato introdotto per migliorare gli standard professionali del settore. Oggi, alle porte del 2024, arrivare nel mondo del lavoro senza un diploma è estremamente improbabile, ma non era così nei primi anni del 2000.

Il requisito del titolo di studio superiore ha infatti creato un problema per coloro che sono entrati nel settore senza un diploma, in quanto le dinamiche a livello legislativo non erano perfettamente chiare nell’immediato, dando la possibilità a molti di iniziare questa professione come semplici collaboratori, funzionari o per meglio dire come “procacciatori d’affari”, quindi figure in qualche modo riconosciuti e disciplinati dallo Stato stesso, figure che potevano avere un proprio ruolo in una agenzia immobiliare.

Queste persone si sono trovate ad operare in modo abusivo, o poco trasparente, per un certo periodo. Una volta capito che questa era la loro vocazione, non sono però riusciti ad abilitarsi poiché non in possesso del diploma.

Diplomarsi da lavoratore, non facciamo finta del contrario, non è un obiettivo che possono raggiungere tutti, per le problematiche che non è difficile immaginare.

Questi operatori si trovano da allora in una situazione di stallo. È fondamentale considerare che, sebbene non siano in regola, hanno comunque scelto questo lavoro e lo hanno appreso lavorando in un contesto in cui non solo l'abusivismo era diffuso, come lo è purtroppo ancora oggi, ma veniva percepito e spesso promosso da alcune agenzie, come il normale percorso per iniziare il mestiere.

Per questo motivo, ritengo sia importante trovare una soluzione che consenta a queste persone di regolarizzarsi così da poter lavorare legalmente.

Se non affrontiamo la questione, la categoria rimarrà vulnerabile.

Non possiamo pensare che queste persone smettano di svolgere un'attività che fanno da tempo, e che evidentemente trovano redditizia. Tra l'altro, tra questi “funzionari” ce ne sono alcuni di molto bravi che addirittura insegnano ai nuovi arrivati; questo alimenta la presenza, ambigua e destabilizzante, di agenti abusivi ma competenti e con una certa esperienza.

Allo stesso tempo, ignorandoli, concediamo molto potere a quelle società regolarmente abilitate che si rendono indispensabili a queste figure, spesso trattandoli più come subordinati che come partner, sfruttandoli, e incentivandole ad alimentare sempre più il “mercato” degli abusivi. Questa situazione indebolisce la categoria.

Dare una soluzione renderà più forte la categoria:

Una possibile soluzione potrebbe essere consentire a questi operatori di accedere all'esame abilitante anche senza il diploma di scuola secondaria di secondo grado, purché frequentino un corso di formazione aggiuntivo rispetto a quello standard.

Questo accesso speciale dovrebbe avere una durata limitata nel tempo. Una finestra a termine per regolarizzarsi.

In questo modo, si offrirebbe loro l'opportunità di regolarizzarsi, ora o mai più, garantendo al contempo che abbiano un livello culturale sufficiente per sostenere l'esame e svolgere la professione in modo sicuro. Altro punto a favore di questa forma di soluzione è la capacità di far emergere il sommerso. Le figure abusive infatti, se non dovessero riuscire a completare il percorso di abilitazione nei tempi previsti dalla finestra temporale, non potrebbero riprendere l’attività di mediatore poiché sarebbero persone note alle camere di commercio negli elenchi di chi non si è abilitato.

Qualunque sia la soluzione adottata, è essenziale che sia equa per tutti gli operatori del settore e che garantisca una maggiore tutela dei consumatori.

Appello ai colleghi e alle associazioni di categoria:

Chiediamo a tutti i colleghi agenti immobiliari e alle associazioni di categoria di impegnarsi per sensibilizzare le istituzioni e le autorità competenti, affinché si trovi una soluzione per queste persone.

Trovare una risposta a questa problematica non solo consentirebbe a queste persone di regolarizzarsi e di lavorare legalmente, ma anche di solidificare l'intera categoria e di offrire una maggiore protezione ai consumatori.

 

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Federico Bertolina è un agente in mediazione immobiliare di lunga esperienza. Oggi in attività sul meraviglioso territorio del lago di Como con la sua agenzia Realcasa Immoviliare, Federico ha gestito proprietà immobiliari dal Piemonte alla Lombardi. Contatti: info@realcasaimmobiliare.info - tel. 031 24 94 857 - <a href="http://www.realcasaimmobiliare.info/it">www.realcasaimmobiliare.info/it</a>

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Commenti

  • Condivido appieno il punto di vista di Federico... Anche se ci sono le nuove generazioni che piano piano soppianteranno la vecchia, non c'è dubbio che il processo richieda tempo e ritengo indispensabile dare la giusta collocazione anche a coloro che hanno iniziato in assenza di requisiti. L'idea di concedere una sorta di sanatoria mi sembra buona e darebbe maggiore credibilità a tutta la categoria. 

  • So che non è simpatica la risposta ma porto ad esempio mio fratello che all'età di 50 anni ha frequentato scuola serale e si è diplomato. Nella attività di agente ci sono parecchie lacune e altri punti addirittura normati con eccessiva enfasi. Ma tant'è l'Italia

    • Ciao, anch'io ho preso il diploma a 45 anni per poter esercitare questo mestiere. Ero in una situazione familiare da single, che me lo permetteva, ma ti assicuro che ci sono tante persone con delle problematiche che non gli consentono di fare lo stesso percorso, a quelli dobbiamo pensare, soprattutto perché spesso sono un valore aggiunto e non un problema.

  • Un argomento davvero complesso e delicato, ma che Federico Bertolina ha saputo trattare davvero bene. E voi agenti in rete, cosa ne pensate?

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