Bolla immobiliare da 1.000 miliardi - Quanto siamo vicini a una crisi come quella del 2008? Fonte: Money.it

Il settore immobiliare europeo mostra segnali crescenti di sovravalutazione, con un possibile impatto su alcuni Paesi dell'Unione Europea, tra cui Germania e Olanda. Secondo un'analisi di Money.it, dopo sette anni di crescita ininterrotta, il mercato immobiliare europeo si avvia verso una discesa caratterizzata da un calo di compravendite e valutazione. In Svezia, i valori al metro quadro sono già diminuiti del 15%. Gli analisti, tuttavia, sono divisi sulle possibili conseguenze di questa tendenza.

Una nuova crisi come quella del 2008 potrebbe essere all'orizzonte, mentre altri ritengono che si tratti di una flessione fisiologica senza gravi ripercussioni. Il settore immobiliare più a rischio è quello del real estate commerciale, come grattacieli, uffici e ipermercati, che ha subito contrazioni significative a causa dell'aumento dei prezzi e dell'impatto dello smart working.

La Banca Centrale Europea (BCE) segnala una diminuzione del 44% nelle transazioni nel confronto annuo tra ottobre e dicembre 2022, mentre nei due trimestri precedenti i prezzi erano già scesi del 14%. La BCE raccomanda di adottare strategie per ridurre i rischi per la stabilità finanziaria, come rafforzare gli strumenti di gestione della liquidità e incoraggiare i fondi chiusi a livello regolatorio.

Tuttavia, un recente studio del Fondo Monetario Internazionale evidenzia anche segnali di sovravalutazione nel mercato immobiliare europeo, tra il 15 e il 20% nella maggior parte dei Paesi. L'Italia, al momento, non sembra essere tra le aree di maggiore preoccupazione e mostra una certa stabilità.

Secondo un articolo de La Repubblica, il mercato immobiliare residenziale italiano sta affrontando salari erosi e l'aumento dei mutui, ma non si registrano altre significative crescite. La società di consulenza Nomisma prevede un calo del 14% delle compravendite per quest'anno rispetto al 2022, ma non si aspetta ulteriori flessioni. Luca Dondi, amministratore delegato di Nomisma, ritiene che le dinamiche immobiliari in Italia siano più contenute rispetto ad altri Paesi europei, nel bene e nel male.

Per quanto riguarda il settore immobiliare commerciale, Dondi non vede l'esigenza di liquidare gli asset e quindi ricorrere a svalutazioni significative. In sintesi, l'esperto ritiene che il mercato immobiliare stia superando l'euforia anomala del Covid, attestandosi su livelli fisiologici.

La redazione

Foto di Andrea Piacquadio

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Commenti

  • Una flessione sarà fisiologica a causa del costo del denaro e sopratutto per quegli immobili in bassa classe energetica che dovranno essere riqualificati entro il 2035 

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