Il Governo elimina lo sconto in fattura e la cessione del credito sui Bonus Edilizi: Una Decisione attesa e Controversa

In una mossa che ha sorpreso e deluso molti, il governo italiano, per bocca dal Ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, ha annunciato drastiche modifiche alle politiche sui bonus edilizi, in particolare riguardanti lo sconto in fattura e la cessione del credito. Queste modifiche segnano la fine di due misure largamente apprezzate nel settore immobiliare e dei cittadini, le quali avevano dimostrato la loro efficacia nell'incoraggiare gli investimenti e nel sostenere l'economia del settore.

Lo sconto in fattura e la cessione del credito erano strumenti che permettevano ai cittadini di investire in miglioramenti energetici ed edilizi delle loro proprietà, con un impatto positivo sia sull'economia che sull'ambiente. L'eliminazione di queste agevolazioni non solo contraddice le precedenti dichiarazioni elettorali del governo Meloni ma sembra anche rispecchiare gli interessi del settore bancario, tradizionalmente avverso a un mercato del credito che potrebbe intaccare il modello basato sul debito con interessi.

Le dichiarazioni di Giorgetti non lasciano spazio a dubbi: il governo intende porre fine a quello che viene visto come un eccesso di generosità nelle misure precedenti, nonostante l'indiscutibile successo di queste ultime nel stimolare l'economia immobiliare. Si parla di un tentativo di prevenire futuri sforamenti dei conti, ma a che prezzo? La decisione di revocare tali incentivi appare come un passo indietro nel supporto all'innovazione e alla sostenibilità nel settore edilizio, con possibili ripercussioni negative sulle piccole imprese e sui cittadini che avevano pianificato investimenti migliorativi basandosi su queste agevolazioni.

Inoltre, l'appello della Regione Lazio al governo, in particolare alla Premier Giorgia Meloni, per riconsiderare la decisione riguardante le aree colpite dal sisma, evidenzia ulteriormente l'impatto che tali cambiamenti possono avere sulle comunità più vulnerabili e sulla loro capacità di ricostruzione e ripresa.

In questo contesto di cambiamenti e incertezze, il governo introduce anche novità per l'accesso alla professione di magistrato, con l'applicazione di test psicoattitudinali a partire dai bandi del 2026, un cambiamento che mira a migliorare la qualità e l'affidabilità del sistema giudiziario italiano.

Nonostante alcuni dei provvedimenti possano avere l'intenzione di semplificare e digitalizzare procedimenti per cittadini e imprese, e di rafforzare la tutela dei minori in affidamento, la decisione di eliminare strumenti economici tanto vantaggiosi come lo sconto in fattura e la cessione del credito resta un punto dolente. Ci si chiede se le preoccupazioni a breve termine per il bilancio pubblico possano giustificare la perdita di opportunità a lungo termine per la crescita economica e lo sviluppo sostenibile.

In un periodo di sfide economiche e di necessità di politiche innovative per la sostenibilità ambientale, la decisione del governo appare come un passo indietro, lasciando un amaro senso di rammarico per ciò che avrebbe potuto essere un modello esemplare di incentivazione economica e ambientale, ora messo bruscamente da parte.

La Redazione

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