Torniamo a parlare delle nuove compatibilità tra mediatori.
L'occasione ci è data dai lavori presso la Commissione IV Politiche dell’Unione Europea del Senato, per la conversione del decreto-legge n. 69/2023, noto come "DL Salva Infrazioni", un provvedimento volto a ridurre il numero di procedure d'infrazione avviate dalla Commissione Europea nei confronti dell'Italia.
Durante i lavori sono stati presentati cinque emendamenti che proponevano di reintrodurre l'incompatibilità tra le due attività di mediazione immobiliare e creditizia. Tuttavia, questi emendamenti sono stati ritirati, grazie anche alla tempestiva e proficua interlocuzione della Federazione FIAIP con i parlamentari firmatari.
La FIAIP ha sostenuto che l'errata interpretazione fornita da un'altra organizzazione sindacale, la FIMAA, è stata la causa della presentazione di tali emendamenti. Secondo la FIMAA, l'abrogazione della procedura d'infrazione europea 2018/2175 sarebbe avvenuta grazie alla L. 238/21, che reintroduceva l'incompatibilità tra le due attività. Al contrario, secondo la FIAIP, è stata la norma voluta da loro stessi, l’art. 28 della L. 118/22, che ha ristabilito la compatibilità tra le due attività, a determinare la chiusura della procedura d'infrazione.
È importante sottolineare che la visione della FIMAA riguarda le possibili implicazioni negative dell'eliminazione dell'incompatibilità per come è stata realizzata. Essa sostiene che tale mossa permetterà a grandi brand e franchising nel settore immobiliare, creditizio e assicurativo di monopolizzare il mercato della mediazione, mettendo in difficoltà gli agenti immobiliari indipendenti.
Al contrario, la FIAIP accoglie con favore il ritiro degli emendamenti, sottolineando che la norma in questione ha esteso le opportunità per le agenzie immobiliari e i professionisti del credito, promuovendo la collaborazione tra loro nel pieno rispetto della legalità e della trasparenza.
In conclusione, il dibattito sulla compatibilità delle attività di mediazione immobiliare e creditizia mette in evidenza la complessità della questione e l'importanza di un equilibrio tra la tutela degli operatori indipendenti e la necessità di evitare procedure d'infrazione da parte dell'UE.
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La redazione
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