Secondo una recente ordinanza della Cassazione, l'edificabilità di un'area deve essere desunta dal piano regolatore del Comune per quanto riguarda la plusvalenza da cessione immobiliari e terreni edificabili. Ma come funziona la tassazione della plusvalenza?
Svolgimento: La recente ordinanza n. 5516 del 22 febbraio 2023 della Cassazione ha stabilito che l'edificabilità di un'area deve essere desunta dalla qualificazione ad essa attribuita nel piano regolatore generale adottato dal Comune, quando si parla di plusvalenze da cessione immobiliari e terreni edificabili. Ciò significa che l'inizio del procedimento di trasformazione urbanistica è sufficiente a far aumentare il valore venale dell'immobile, senza che assumano alcun rilievo eventuali vicende successive incidenti sulla sua edificabilità, come la mancata approvazione o la modificazione dello strumento urbanistico. La valutazione del bene deve essere effettuata in riferimento al momento del suo trasferimento, che costituisce il fatto imponibile.
Per quanto riguarda la tassazione della plusvalenza da cessione di terreno edificabile, la Cassazione ha stabilito con l'ordinanza n. 1242 che essa deve essere calcolata con riferimento al contratto definitivo. Solo il contratto definitivo può operare giuridicamente la cessione del bene, su cui calcolare la plusvalenza. In ogni caso, la plusvalenza su un terreno edificabile deve essere calcolata come differenza tra il prezzo di vendita e il prezzo di acquisto, che deve includere ogni altro costo inerente al bene, come le imposte pagate sull'acquisto e le spese notarili per l'atto di acquisto.
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La Redazzione
Foto di Karolina Grabowska
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