La pensione di reversibilità è una prestazione economica che l’INPS riconosce ai familiari superstiti di un pensionato o di un lavoratore deceduto che aveva maturato i requisiti per la pensione.
È importante chiarire subito un punto: non è mai possibile percepire l’intera pensione del coniuge defunto. La legge italiana permette soltanto di ricevere una quota percentuale, calcolata sulla pensione che il coniuge percepiva o avrebbe percepito e in rapporto al reddito del coniuge superstite.
Reddito: il parametro fondamentale
Il calcolo della reversibilità non tiene conto del patrimonio complessivo, ma esclusivamente del reddito ai fini IRPEF.
Non contano le somme depositate sui conti correnti, che siano poche migliaia o centinaia di migliaia di euro.
Contano invece:
pensioni o stipendi percepiti dal superstite;
rendite da depositi o investimenti;
eventuali canoni di locazione;
immobili posseduti, valutati però sulla rendita catastale (non sul valore commerciale di mercato).
In altre parole, valgono solo i redditi che compaiono nella dichiarazione dei redditi.
Dove verificare i dati per il calcolo
Per calcolare la pensione di reversibilità servono due dati fondamentali:
La pensione del coniuge defunto (o quella che vogliamo simulare).
Questo dato si legge solo sul cedolino pensione INPS.
Non va preso dalla dichiarazione dei redditi del defunto, perché lì potrebbero esserci immobili o altri redditi che non entrano nel calcolo della reversibilità.
Il reddito complessivo del coniuge superstite.
Questo dato si trova nella dichiarazione dei redditi, Modello 730, alla voce “Reddito complessivo” (nel prospetto di liquidazione).
Oppure nel Modello Redditi PF, quadro RN, rigo RN1.
Percentuali base
Il coniuge superstite, se non ci sono figli a carico, ha diritto al 60% della pensione del defunto.
Esempio:
Pensione del defunto: 1.400 € al mese.
Pensione di reversibilità spettante al coniuge: 60% → 840 € al mese (lordi).
Questa è la base, prima delle eventuali riduzioni.
Riduzioni in base al reddito
L’INPS applica alla reversibilità dell riduzioni fisse, secondo scaglioni aggiornati periodicamente. Per il 2025, ad esempio, per Reddito annuo del coniuge superstite:
Reddito annuo fino a 23.579,22 € → nessuna riduzione (si percepisce il 100% del 60% spettante).
Reddito annuo tra 23.579,22 e 31.439,00 € → riduzione del 25%.
Reddito annuo tra 31.439,00 e 39.299,00 € → riduzione del 40%.
Reddito annuo oltre 39.299,00 € → riduzione del 50%.
Esempio pratico
Supponiamo che un pensionato percepisse 1.400 € al mese e che, al suo decesso, la moglie debba percepire la reversibilità.
Calcolo base
1.400 € × 60% = 840 € al mese.
Scenari in base al reddito della moglie
Reddito complessivo annuo della moglie - | Percentuale erogata sulla quota base- | Importo mensile lordo- |
---|---|---|
Fino a 23.579,22 € | 100% del 60% | 840 € |
23.579,22 – 31.439 € | 75% del 60% | 630 € |
31.439 – 39.299 € | 60% del 60% | 504 € |
Oltre 39.299 € | 50% del 60% | 420 € |
La pensione di reversibilità è quindi un sostegno economico importante, ma va compreso bene:
Non è mai pari all’intera pensione del defunto, ma solo a una quota (per il coniuge solo, il 60%).
Conta solo il reddito IRPEF del superstite: pensioni, stipendi, rendite, immobili calcolati su base catastale.
Non contano né i soldi sul conto corrente né il valore commerciale degli immobili.
L’INPS mette a disposizione strumenti online molto semplici per fare simulazioni: basta avere chiari i due dati fondamentali (cedolino pensione del defunto e dichiarazione dei redditi del superstite).
La Redazione - fonti: Sede INPS e studio Caf Acli Verona
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