Lettere aperte e screzi tra il mondo della mediazione creditizia e immobiliare

 

Di seguito pubblichiamo le due lettere aperte con le quali Paolo Righi Presidente Onorario & Founder Auxilia Finance S.p.A. e Presidente Confassociazioni RE da una parte, e Maurizio Pezzetta vice Presidente vicario Fimaa dall’altra, si sono confrontati sul tema, ormai scottante, delle nuove compatibilità sulle attività di mediazione creditizia e immobiliare.

Il “botta e risposta”, iniziato da Paolo Righi, è conseguenza di una intervista che vede protagonista Maurizio Pezzetta e dove questi critica fortemente modi e contenuti della legge sulle nuove compatibilità tra agenzie di mediazione creditizia e mediatori immobiliari (se non la avete letta eccovi il link originale: Intervista Maurizio Pezzetta).

Come sempre chiediamo a voi iscritti, in quanto agenti abilitati, di condividere e commentare questo articolo: Le lettere sono state originariamente pubblicate su www.simplybiz.eu.

Buona lettura:

Lettera aperta di Paolo Righi della Fiaip al vice presidente della Fimaa Maurizio Pezzetta sulla compatibilità mediatore-agente:

Carissimo Maurizio,
ti scrivo questa lettera perché i contenuti della 
tua intervista su SimplyBiz, mi hanno provocato un certo malessere. Non preoccuparti, il malessere di cui parlo non è relativo ad un deficit fisico, ma più che altro al malessere intellettuale che provo tutte le volte che un rappresentante della categoria, si sente investito direttamente dal Divino e parla non per quelli che rappresenta ma per l’intera comunità degli agenti immobiliari o dei mediatori creditizi e dei suoi collaboratori.

Voglio partire dalla tua affermazione più eclatante, per cui l’eliminazione dell’incompatibilità tra A.I. e società di mediazione creditizia: “svilisce il ruolo dell’agente immobiliare”.

Il significato del verbo svilire si traduce in perdita di valore e ancora nel diminuire, nel degradare ecc…

Quindi ritengo che questo, “svilimento” sia da riferirsi all’ambito morale e non materiale; con questo intendo che sia più un problema di come certi colleghi come te, si attribuiscano autonomamente un valore proprio che, appunto, sarebbe stato svilito dalla norma in oggetto; ne sono dispiaciuto.

Se invece intendi che la norma abbia svilito gli agenti immobiliari agli occhi dei nostri clienti e degli operatori della filiera dell’immobiliare, ritengo oggettivamente sbagliato il tuo ragionamento.

Il mercato dei servizi, di tutti i servizi, volge alla multidisciplinarità; tutti noi, quando vestiamo i panni del cliente, desideriamo avere un servizio veloce e senza perdite di tempo, in quest’ottica la possibilità per il cliente di trovare all’interno delle agenzie immobiliari un esperto di mutui, che gli risolva un problema, non può che essere una rivalutazione del ruolo dell’agente immobiliare agli occhi dei propri clienti e no, appunto, uno svilimento.

Rispetto le tue idee anche se non le condivido, ma il mercato e la massa dei millennials che tra qualche anno compreranno casa, ragionano differentemente da te (e anche da me) e non pensano allo “svilimento”, ma al servizio puntuale e veloce, che un agente immobiliare può fornirgli.

Ma veniamo al pezzo forte della tua intervista, riferendoti al comma 2 dell’art.28 della Legge 118/2022, dichiari: “La società di mediazione creditizia, al contrario, potrà fare tutto con un’unica Partita IVA e potrà farlo avvalendosi di collaboratori e agenti immobiliari o rendendo i propri collaboratori anche agenti immobiliari.”

Anche in questo caso rispetto la tua interpretazione, ma ti oppongo due considerazioni.

La prima è che nessuna società di mediazione creditizia si sognerà mai di aprire una rete di agenti immobiliari sotto la sua egida e con la stessa Partita IVA della società stessa. Il motivo è molto semplice e operativo, le società di mediazione sono sottoposte a vigilanza e controllo, avere un’unica società significherebbe sottoporre a vigilanza e controllo, l’intera società e tutti i collaboratori, anche quelli che non dovessero svolgere l’attività di mediazione creditizia, il che moltiplicherebbe i costi di struttura. Inoltre, le società di mediazione creditizia sono esenti IVA mentre gli agenti immobiliari no, anche in questo caso la società dovrebbe sostenere costi pazzeschi per la gestione contabile. Anche aprendo un ramo d’azienda si presenterebbero gli stessi problemi.

Vi sono poi altri motivi oggettivi, ma se vuoi te li spiego a voce con un po’ di tempo a disposizione.

La norma, quindi, è stata varata per avere reciprocità tra le parti ma tecnicamente è inattuabile.

La seconda considerazione è la seguente: perché, viste le considerazioni di cui al punto uno, un imprenditore con un po’ di sale in zucca dovrebbe fare una società unica quando tranquillamente può aprire due società che collaborano e metterle in rete tra loro? Potrà accadere? Caro Maurizio, già fatto!!!

Ogni gruppo di agenti immobiliari, è anche proprietario in tutto o in parte di una società di mediazione creditizia, ma non dal varo della Legge, Maurizio, da anni.

Ora non posso credere che tu non conosca Tecnocasa, Remax, Toscano, Fondo Casa, Gabetti ecc…, società guidate da valenti professionisti che coniugano mediazione immobiliare e creditizia e le cui società di mediazione creditizia sono iscritte all’associazione che rappresenti.

Mi chiedo quindi cosa ti turbi tanto, nel contenuto del comma 2. Quello che tu contesti, di fatto è già praticato da anni e non vedo in giro agenti immobiliari “sviliti” ai bordi della strada o in cura da uno psicologo, se mai lo svilimento lo puoi provare quando ci sono colleghi che lavorano senza professionalità o che pubblicizzano provvigioni zero, lo puoi provare per la massa di abusivi che agiscono indisturbati e senza controlli da parte delle autorità competenti, questo sì, svilisce la professione.

Affermi ancora: “Oltre a generare un enorme conflitto di interessi, accettare che una società di mediazione creditizia possa fare anche l’agenzia immobiliare significa lasciare opportunità ai grossi gruppi, che hanno capitali da destinare e indirizzare a ogni tipo di attività, e non certo al piccolo agente immobiliare, che rappresenta l’80% del mercato.”

La Legge ha eliminato la compatibilità quindi ti chiedo di quale conflitto di interessi parli? L’agente immobiliare, il mediatore creditizio e il collaboratore del credito sono “mediatori” e quindi per loro natura terzi alle parti. Come puoi parlare di conflitto di interessi? Ancora, caro Maurizio, sono proprio le piccole agenzie immobiliari le uniche che non potevano lavorare sulla mediazione del credito o meglio, che non potevano farlo regolarmente, perché se ci caliamo nel mercato, forse la realtà è un’altra, ecco, questa Legge ha tra i vari, il pregio di avere portato trasparenza nei rapporti tra agenzia immobiliare e mediatore del credito.

Tra l’altro ti faccio umilmente notare che i “grossi gruppi” sono quasi tutti rappresentati da Fimaa, quindi se il tuo ragionamento stesse in piedi, ora sarebbero tutti iscritti a Fiaip, ma così non è, anzi sono proprio i grossi gruppi che ti hanno appoggiato e ancora ti appoggiano nelle tue dichiarazioni. Se fossi in te e in quegli agenti immobiliari che ti supportano, io una domanda me la farei. Ma poi, Maurizio, cosa ti hanno fatto di male “le grosse società”, che demonizzi come se fossero il diavolo?

Nel salutarti e dispiacendomi ancora una volta, per il fatto che le mie idee non collimino con le tue, ribadisco che questa Legge non svilisce nessuno, per un ulteriore semplice fatto, l’agente immobiliare, può decidere in piena autonomia di fare anche il mediatore e viceversa, nessuno quindi è obbligato a scegliere un modello di lavoro preconfezionato. Il fatto che tu contesti la possibilità data ad ogni parte in causa, e non solo ad alcuni benemeriti imprenditori, di poter scegliere e di adottare nella propria agenzia o nel proprio ufficio di mediazione del credito o di collaboratore del credito, un modello di lavoro scelto dal mediatore stesso, sia esso immobiliare che creditizio, in piena autonomia, mi fa venire strani pensieri, che scaccio immediatamente per il profondo rispetto che nutro per la tua persona.

Ad maiora

Paolo Righi

La risposta

Maurizio Pezzetta, vice presidente Fimaa, risponde alla lettera aperta di Paolo Righi della Fiaip sulla compatibilità mediatore-agente:

Caro Paolo,
normalmente non ho mai risposto né a lettere aperte né tanto meno alle esternazioni in generale fatte in passato, anche a puntate, proprio perché evito scambi epistolari inutili, fra l’altro con chi sulla propria pagina social, senza rappresentare qualcuno in quel momento, si descriveva come portatore dell’interesse della categoria, usando un modo discutibile di esprimersi, tanto per rimanere io moderato.

Mi solleva che fisicamente stai bene, perché è la cosa più importante per tutti noi.

Voglio subito tranquillizzarti inoltre su una tua considerazione fuori luogo: non sono certo io a sentirmi investito dal Divino, forse hai fatto uno scambio di persona.

Conoscendomi, come tanti che conoscono me ed anche te, è ben chiaro che ho solo espresso il mio pensiero ben formato in maniera articolata, a mio parere, in una intervista, che confermo essere stata ben riportata dalla valente giornalista, che ha saputo cogliere ogni aspetto, riflessione e considerazione da me esposte, forse perché l’ho fatto in maniera molto chiara.

E perché dico chiara?

Amo suggerire sempre, quando mi rivolgo a chi mi leggerà, di non farsi raccontare le cose dagli altri, ma di leggerle da sé.

Così ho fatto anche con l’art. 28 della Legge 118/2022, consiglio che voglio ribadire e caldeggiare anche in questo caso: a chi leggerà questa mia risposta alla tua lettera aperta suggerisco di leggere prima la norma di legge, così potrà capire subito tutto, a prescindere dalle nostre interpretazioni personali.

Se me lo consenti, desidero consigliare e caldeggiare una attenta lettura della mia intervista e della tua lettera aperta, per lasciar decidere a chi leggerà chi ha esposto fatti, conseguenti alla semplice lettura della norma facile da interpretare, e chi ha sviluppato un proprio racconto ad altrui uso.

Prendo atto che tu stesso riconosci che il secondo comma dell’art. 28 della Legge 118/2022, che tu hai apertamente caldeggiato e stai difendendo strenuamente, sia “tecnicamente inattuabile”.

Non finirai mai di sorprendermi: proponi e difendi una modifica legislativa che però sostieni essere inattuabile.

Sei senza rivali.

Devo dirti sinceramente, fra l’altro, che in diversi passaggi della tua lettera aperta, ho trovato conferme alle mie considerazioni ed anche alle mie affermazioni, ed è per questo che consiglio una attenta lettura di entrambe, non per raccontare, ma per far comprendere da sé ai nostri colleghi, ben capaci di farlo, dopo una semplice attenta lettura.

La differenza sostanziale tra la mia e la tua visione dell’attività dell’agente immobiliare e del mediatore creditizio non risiede nel caldeggiare la multidisciplinarietà, basta leggere la mia intervista e ciò che affermo sempre, ma nel fatto che secondo la tua visione un unico soggetto, all’interno di un’agenzia, possa fare tutto: vendere case, vendere polizze, vendere prestiti personali, cessioni del quinto, locazioni brevi, mutui, cessioni di aziende, ecc.,  mentre secondo la mia visione ciascuno deve fare ciò che è capace di fare bene e collaborare con altri soggetti, sempre all’interno della medesima Agenzia, che abbiano le altre e diverse competenze e professionalità.

È questo il miglior servizio che si possa offrire al cliente.

Personalmente confermo quindi ogni parola e considerazione che ho affermato nella mia intervista e che ribadisco  in ogni occasione che mi capita, non ultimo confermo la mia convinzione che l’approvazione di questi emendamenti proposti, in particolare il comma 2,  sia sfuggita di mano anche a chi li ha spinti, ed il tuo riconoscimento che si tratti di una norma tecnicamente inattuabile ne è, nella sostanza, una conferma, perché non credo che chi l’ha caldeggiata volesse la seconda parte della norma, appunto.

E non a caso ho aggiunto infatti nella mia intervista, che ci si dovrebbe confrontare proprio su questo, per il bene della categoria degli agenti immobiliari, in questo caso.

Concludo dicendoti che sinceramente dovrei contestare tante affermazioni che hai fatto e che vanno a creare confusione ma ripeto ciò che ho detto all’inizio di questa mia, che evito normalmente di rispondere ed avviare uno sterile, ma comunque fastidioso, scambio epistolare e voglio quindi rimanere garbato e finire qui, rendendomi disponibile anche io a spiegare a te a voce tutte le imprecisioni che ho letto nella tua lettera molto teatrale a momenti, ma che ci sta con il tuo modo di scrivere e di esprimerti, conoscendoti bene da tanti anni.

Anche per questo ho evitato di controbattere periodo per periodo.

Come ti dicevo, sempre sorridendo, nelle riunioni che ci vedevano partecipare insieme, sei anche simpatico, se non esageri e preso a piccole dosi, se me la concedi come battuta finale rilassante, conoscendomi anche tu.

Sempre disponibile a confronti diretti se costruttivi e non epistolari, che invece non sono utili, anzi annoiano chi poi li deve leggere, ti saluto augurandoti il meglio.

Maurizio Pezzetta

 

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Commenti

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    News: Abbiamo raggiunto i vertici delle due associazioni per chiedere lumi sull'arrivo di alcune nuove realtà nel settore della mediazione immobiliare. Gli abbiamo raggiunti sui social generalisti attraverso il profilo di Luca Boscardelli.

    Vi riportiamo la recente risposta del solo Maurizio Pezzetta poiché, il presidente Fiaip Baccarini, cottattato sull'argomento settimane prima, ha preferito non rispondere alla nostra domanda bloccando anzi il profilo Facebook di Boscardelli. Abbiamo recentemente inviato la domanda anche al suo profilo LinkedIn, se dovesse arrivare la sua risposta faremo il possibile per pubblicarla.

    La nostra domanda: "Gentilissimo Sig. Pezzetta, buongiorno. Noi ci siamo già scritti in passato, e anche visti in alcune convention pre-covid, e mi permetto quindi di ricontattarla ora. (Segue una breve presentazione del progetto perché comprenda/ricordi chi siamo).
    Vengo ora alla domanda per la quale la contatto: le scrivo in merito alle conseguenze potenziali delle nuove compatibilità tra creditizio e immobiliare, argomento che lei ben conosce. Le chiedo: essendo citate, tra le attività legate a coloro che possono assumere agenti immobiliari per farli lavorare per loro (e quindi mediare immobili per loro), anche i broker assicurativi; è possibile che varie società del settore assicurativo anche non legate al creditizio, inizino ad aprire progetti di questo genere inserendosi così nel mercato della mediazione? E possiamo ipotizzare che, partendo da queste, altre diverse realtà inizino ad inserirsi nel mercato della mediazione?  Naturalmente se non vorrà essere citato in nostri futuri contenuti sull'argomento, noi non la citeremo, ma vorremmo il suo parere. Grazie per il suo tempo."

    La risposta di Maurizio Pezzetta: 

    • "Caro Luca, chi ha spinto e plaudito a questa norma, credo che abbia perso il controllo della norma stessa e della porta che è stata aperta, che può diventare un portone aperto in automatico. L’appetito vien mangiando. Creare una compatibilità, fra l’altro non reciproca, come certamente avrà compreso dal comma 1 e dal comma 2 dell’art.28 della Legge 118, può generare degli scenari che ne potrebbero derivare, svariati ed imprevedibili….. Le ho scritto prima di entrare in una lunga riunione, perché volevo risponderle. Può tranquillamente attribuirmi ogni dichiarazione, sono sempre responsabile di ciò che affermo. 😊

      Maurizio Pezzetta"

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