Sofferenza, Sacrificio e Manipolazione nel Mondo del Lavoro: Un Parallelo Religioso

Nel mondo del lavoro moderno, ci siamo abituati a un certo numero di norme e credenze culturali, molte delle quali, se analizzate più attentamente, si rivelano per quello che sono: dei metodi sofisticati di controllo e manipolazione. Al centro di questi metodi c'è un'idea molto specifica: quella del sacrificio e della sofferenza come prerequisiti per il successo. Questa nozione, insita in molte culture e in diverse tradizioni religiose, è stata trasposta nel contesto lavorativo, con conseguenze molto reali e dannose per la salute mentale e fisica dei lavoratori.

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La sofferenza e il sacrificio possono essere parte di un processo di crescita personale. Tuttavia, quando questi concetti vengono indotti artificialmente, come un mantra aziendale, finiscono per indurre una sofferenza inutile. Questo approccio non solo compromette il benessere dei dipendenti, ma limitare l'innovazione e l'efficienza nell'organizzazione.

Un esempio lucido di questa manipolazione può essere rintracciato nel settore delle vendite. Forse avete sentito dire: "Il cliente che ti dava la casa da vendere, è quello a cui non hai suonato il campanello perché eri troppo stanco". Anche se formulato in modi diversi, il concetto rimane lo stesso. Un altro adagio recita: "Per ogni diciannove campanelli suonati, il ventesimo sarà il cliente che acquista". In quest'ottica, un venditore "porta a porta" potrebbe ricevere l'istruzione di suonare a ogni campanello, con la promessa che, al ventesimo tentativo, concluderà una vendita. In questa narrazione, ogni rifiuto o insuccesso non è visto come una componente normale dell'esperienza di vendita, ma piuttosto come un indicatore di non aver lavorato abbastanza duramente. Qui, emerge un interessante parallelo con alcune pratiche religiose: così come viene richiesta una fede incontestabile ai fedeli, viene richiesta un'obbedienza cieca ai dipendenti. Di conseguenza, se non segui le regole o le procedure stabilite, potresti essere percepito come colui che "perde la fede" nell'azienda.

Un altro esempio di manipolazione nel contesto lavorativo riguarda l'uso di discorsi di vendita o script. Mentre gli script possono avere un ruolo utile nel fornire una struttura di base per le interazioni con i clienti, possono anche essere utilizzati come strumento per sopprimere il pensiero critico e l'innovazione. Se un collaboratore mette in discussione la logica di un determinato script di vendita, può essere accusato di mancanza di fede nell'azienda o nel suo metodo. Questo limita non solo la crescita personale del dipendente collaboratore, ma anche l'efficienza complessiva dell'organizzazione.

Questo modello di gestione aziendale riflette in molti modi la struttura delle religioni monoteiste. In entrambi i casi, l'autorità (che sia un dio o un CEO) emana una serie di norme e regole che i sottoposti (fedeli o collaboratori) devono seguire. Il non conformarsi a queste regole porta alla marginalizzazione o alla punizione. Questa dinamica crea un ambiente di lavoro in cui le persone si sentono costretti a conformarsi, a discapito della loro salute mentale e fisica, della loro crescita personale e, infine, dell'efficienza dell'azienda stessa.

Un altro strumento frequentemente utilizzato è la selettività dell'informazione: si tratta di mostrare solo i dati o le informazioni che sostengono una determinata visione, trascurando o nascondendo quelli che la metterebbero in discussione. Questo metodo è utilizzato sia nelle organizzazioni religiose che in molte aziende, con lo scopo di promuovere l'adesione ai propri principi e metodologie.

Nel contesto religioso, la promessa di un'eterna beatitudine nell'aldilà è un esempio notevole di questo fenomeno. La vita eterna in paradiso è presentata come il premio per coloro che si conformano alle regole e ai dettami della fede. Tuttavia, nessuno tra i viventi può verificare l'esistenza di questo paradiso: o si crede in esso, diventando un "buon fedele", o si dubita, rischiando di essere marginalizzato. Questa promessa è un incentivo potente, ma basato su una premessa non verificabile.

In un contesto aziendale, il parallelo si trova nell'esaltazione dei successi e nell'omissione dei fallimenti. Molte aziende mettono in luce i successi dei loro collaboratori e affiliasti, o le storie di chi è riuscito a scalare la gerarchia seguendo i metodi proposti dall'azienda stessa. Questi esempi di successo vengono spesso utilizzati per motivare i dipendenti e per convincerli della validità del metodo aziendale.

Tuttavia, ciò che non viene mostrato e documentato è il lato oscuro di queste storie: quanti hanno tentato di seguire lo stesso percorso e hanno fallito? Quanti si sono trascinati dietro problemi seri, causati dall'aver cercato di adattarsi a un modello di lavoro che non era poi così perfetto o che era insostenibile nel lungo termine?

Presentando solo i successi e nascondendo i fallimenti, queste aziende creano un'immagine distorta della realtà che può indurre i dipendenti a sopportare condizioni di lavoro logoranti o a perseguire obiettivi difficilmente raggiungibili, condizioni per cui l’unica soluzione proposta sarà: “suonare tutti i campanelli perché è l’ultimo che ti premierà”.

Questa manipolazione dell'informazione può avere gravi conseguenze sulla salute e sul benessere dei lavoratori, oltre a promuovere un clima di lavoro tossico e non sostenibile.

È importante sfidare queste dinamiche e promuovere un dialogo aperto e onesto sulle pratiche lavorative. Le aziende dovrebbero cercare di promuovere un ambiente di lavoro equilibrato e rispettoso, in cui il benessere dei dipendenti è considerato altrettanto importante quanto il profitto o il successo dell'azienda. Questo può comportare la promozione di orari di lavoro flessibili, l'offerta di supporto per la salute mentale, l'assicurazione di salari adeguati e l'incoraggiamento di una cultura di rispetto e di supporto reciproco.

Per raggiungere questo obiettivo, è fondamentale che i professionisti e i consumatori siano consapevoli di queste pratiche e sappiano come riconoscerle e contrastarle. Solo così potremo creare un modello di business più sostenibile, umano e rispettoso del benessere di tutti.

Luca Boscardelli Founder AgentiImmobiliari.org

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