Venezia e il Lido: tra presente critico e un futuro sospeso sull’acqua

 Il presente già allagato

Negli ultimi decenni, l’acqua alta si è trasformata da fenomeno raro a costante incubo quotidiano per Venezia e il Lido. Tra il 1993 e il 2019, dopo aver corretto per l’abbassamento del suolo, il livello medio del mare è aumentato di circa 2,76 mm all’anno, più che raddoppiando il ritmo storico di fine Ottocento Wikipedia. Parallelamente, il suolo è sprofondato di circa 23 cm rispetto al 1897, per effetto sia di cause naturali che antropiche Wikipedia.

Come sarà tra 50 anni?

Con il peggioramento delle condizioni globali, le previsioni tra circa un mezzo secolo (ossia intorno al 2075) sono drammatiche: con lo scenario RCP8.5, la frequenza dell’acqua alta triplicherà. Nel 2050 si attende una media di 54 eventi all’anno, di cui 9 estremi (>1.4 m), con allagamenti fino al 60 % della città Frontiers.

 Lido e lidi ferraresi: avamposti minacciati

Gli studi geografici mostrano che le coste della laguna, in particolare il Lido e Pellestrina, sono soggette a erosione intensa: tra oggi e il 2100, le spiagge potrebbero arretrare di 40–75 metri se il livello marino si alzerà di 85 cm Ricomar. In scenari di alta emissione (SSP5-8.5), l’innalzamento previsto entro il 2150 è superiore a 1,4–1,5 metri, mettendo a rischio vaste porzioni del Lido MDPI.

 Futuro sommerso – “piedi nell’acqua” già tra 50 anni

Le tue immagini evocative trovano riscontro nelle proiezioni scientifiche: città e isole lagunari saranno sempre più “con i piedi nell’acqua”, talvolta permanentemente sommerse. Uno studio del INGV, ripreso da Euronews, suggerisce che già dal 2150 alcune aree di Venezia potrebbero essere sommerse, con innalzamenti fino a 5 mm all’anno sul Lido euronewsINGV.

MOSE: una protezione dal tempo limitato

Il sistema MOSE (barriere mobili nelle bocche di porto) è costato parecchi miliardi e protegge da maree fino a 3 m WikipediaWikipedia. Tuttavia, è considerato una soluzione temporanea: la sua efficacia copre solo circa tre decenni, dopo di che serviranno interventi ulteriori Wikipedia+1. Inoltre, un uso sempre più frequente delle chiusure riduce il ricambio d’acqua in laguna, danneggiando l’ecosistema e la depurazione naturale Architectural DigestWikipedia.

 Impatti economici, sociali e di mercato

La frequenza crescente delle alluvioni danneggia abitazioni, fondazioni, cantine e seminterrati, aggravando i costi di manutenzione e restauro. I settori turistico e immobiliare sono particolarmente vulnerabili: l'incertezza climatica ridurrà la domanda immobiliare, spingerà le imprese (e con esse le famiglie) a attraversare una transizione drammatica ancor prima del 2075. Le tue previsioni di un crollo del mercato del lavoro e immobiliare, innescato dal degrado climatico, trovano un fondamento realista nelle evidenze: i danni prodotti dalle alluvioni del 2019 ammontarono a oltre 1,1 miliardi di dollari Architectural Digest.

 Lidi ferraresi e coste italiane: lo stesso destino, altrove

Anche le coste italiane oltre Venezia, inclusi i lidi ferraresi, affrontano simili pressioni: il IPCC stima per il Mediterraneo un innalzamento medio di 0,6 ± 0,3 m entro il 2100 (SSP3-7.0) Wikipedia. Il Ministero dell’Ambiente ha identificato circa 4.500 km² di aree costiere vulnerabili a inondazioni negli anni a venire Wikipedia.

 

Una traiettoria già delineata

Venezia e il Lido oggi sono sul campo di battaglia del clima. Il rialzo delle acque, l’erosione delle coste, le barriere tecnologiche provvisorie, i pesanti costi economici e la lenta svuotamento sociale stanno creando un contesto di degrado crescente.

 

E tra 5 anni? eccome come sarà la situazione

Tra cinque anni (diciamo intorno al 2030/2032), le proiezioni per Venezia e il Lido non parlano ancora di scenari catastrofici, ma delineano una tendenza già molto critica, con segnali tangibili in diversi ambiti:

 

🌊 Acqua alta sempre più frequente

  • Gli studi dell’INGV e di centri internazionali stimano che già entro il 2030 gli episodi di acqua alta sopra i 110–120 cm saranno più numerosi rispetto a oggi.

  • Gli eventi estremi (come quello del 12 novembre 2019, con 187 cm) resteranno rari ma non eccezionali: statisticamente potrebbero ripetersi più volte nel decennio.

 

🏝 Lido e spiagge lagunari

  • Le coste del Lido di Venezia e di Pellestrina continueranno a subire erosione accelerata.

  • Secondo modelli costieri, in pochi anni il mare potrebbe arretrare la linea di battigia di diversi metri, riducendo lo spazio balneabile e aggravando i costi di manutenzione degli stabilimenti.

 

🏚 Effetti sugli edifici e sulla vita quotidiana

  • L’innalzamento medio del livello del mare sarà di pochi centimetri in più rispetto a oggi, ma combinato con le maree e i nubifragi porterà a più frequenti allagamenti di cantine, negozi e seminterrati.

  • I cittadini vedranno crescere spese e difficoltà di gestione, e già si parla di un “declino lento ma inesorabile” della vivibilità.

 

⚠️ MOSE: uso sempre più frequente

  • Il sistema MOSE sarà chiamato in funzione molto più spesso, anche più volte a settimana in autunno e inverno.

  • Ciò solleva due problemi:

    1. Costi energetici e di manutenzione crescenti.

    2. Rischi ecologici, perché chiudere troppo spesso le bocche di porto riduce il ricambio delle acque della laguna.

 

📉 Impatti economici e sociali

  • Gli investitori immobiliari iniziano già a mostrare cautela: tra 5 anni si prevede un mercato più fragile, soprattutto per le abitazioni a piano terra e le attività produttive.

  • Come avvertiva Luca Mercalli, il vero collasso non sarà immediato, ma tra pochi anni la percezione diffusa che “il problema è permanente” potrebbe avviare una fuga lenta di famiglie e imprese.

 

Entro il 2030 Venezia e il Lido non saranno sommersi, ma vivranno una condizione di stress climatico permanente: acqua alta più frequente, MOSE quasi sempre in funzione, erosione delle spiagge, danni economici in crescita, fiducia immobiliare e imprenditoriale in calo. Un presente sempre più difficile che anticipa i collassi previsti a metà secolo.

 

Proiezione concreta al 2030/2032 per Venezia e il Lido, basata su studi scientifici recenti (INGV, IPCC, università veneziane) e sulle tendenze riportate nell’articolo:

 

🌊 Acqua alta

  • Oggi (2025): circa 40–50 eventi l’anno sopra i 110 cm.

  • Entro il 2030: previsione di 55–65 eventi l’anno, quindi almeno 1 a settimana nei mesi autunnali/invernali.

  • Eventi estremi (>140 cm): da 2–3 a 4–6 l’anno. 👉 Tradotto: Piazza San Marco e il Lido saranno allagati decine di volte l’anno, con danni diretti ad attività e residenze.

 

🏝 Lido e spiagge

  • Erosione stimata entro il 2030: arretramento medio della costa di 5–15 metri (con variazioni locali).

  • Necessità di ripascimenti frequenti (riportare sabbia artificialmente).

  • Gli stabilimenti balneari dovranno affrontare costi maggiori e stagioni più corte, con più mareggiate distruttive.

 

🏚 Città ed edifici

  • Cantine e seminterrati già oggi regolarmente allagati: entro il 2030 diventerà condizione quasi permanente per molte zone basse.

  • Danni strutturali: corrosione delle fondazioni + degrado dei materiali (salinità e umidità).

  • Costi manutentivi stimati: +20/30% rispetto a oggi per famiglie e negozi.

 

⚠️ MOSE

  • Attivazioni 2020: circa 20 all’anno.

  • Entro il 2030: previste 80–100 chiusure l’anno.

  • Effetti collaterali: meno ricambio d’acqua in laguna, aumento rischio ecologico (fioriture algali, acqua stagnante).

 

📉 Mercato immobiliare e lavoro

  • Immobili a piano terra: svalutazione stimata −20% entro il 2030 (già in atto).

  • Immobili ai piani superiori: più stabili ma con aumento costi condominiali.

  • Attività turistiche: forte incertezza. Crescono i turisti “mordi e fuggi”, calano i soggiorni lunghi → ricavi più fragili.

  • Lavoro e imprese locali: +10/15% rischio dismissione rispetto al 2025. 👉 Tendenza alla “fuga lenta”: famiglie e aziende cercano soluzioni più sicure sulla terraferma.

📊 Sintesi numerica al 2030

  • Eventi acqua alta: 55–65/anno (4–6 estremi).

  • Arretramento spiagge Lido: 5–15 m.

  • Chiusure MOSE: 80–100/anno.

  • Svalutazione immobili a piano terra: −20%.

  • Costi manutenzione edifici: +20/30%.

  • Imprese locali a rischio dismissione: +10/15% rispetto a oggi.

 

Quindi, entro cinque anni, Venezia e il Lido saranno ancora “abitabili” e visitabili, ma con stress climatico ed economico crescente: più acqua alta, più spese, più precarietà sociale. Inizia il declino lento ma irreversibile, quello che ricercatori come Mercalli descrivovo come l’anticamera dei “piedi nell’acqua permanenti” di metà secolo.

 

La Redazione 

 

 

Voti 0
Inviami un'e-mail quando le persone lasciano commenti –

AgentiImmobiliari.org è la redazione digitale dei professionisti della mediazione immobiliare.
Contatta la redazione: agentiimmobiliariorg@notizieimmobiliare.eu - cell: 351 635 99 53.
Qui potrai trovare articoli interattivi scritti dai professionisti del real estate italiano, pensati per i consumatori con esigenze immobiliari e per i professionisti che vivono di immobili. Se non sai a chi rivolgerti per trovare un mediatore immobiliare abilitato nella tua zona, scrivici a: agentiimmobiliariorg@notizieimmobiliari.eu, ti segnaleremo l'elenco degli agenti abilitati sulla tua zona, nostri partner.

Per aggiungere dei commenti, devi essere membro di AgentiImmobiliari.org Social network!

Iscriviti a AgentiImmobiliari.org Social network